La Pro Loco di Este è lieta di accogliere la mostra fotografica e documentale Esodo (Adriatico orientale, Istria, Fiume e Dalmazia), curata da Guido Rumici, e messa a disposizione dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, comitato provinciale di Padova.
La mostra sarà visitabile presso la chiesetta di San Rocco dal 3 al 10 marzo 2024, con i seguenti orari: dal lunedì al sabato, ore 17-19; la domenica, ore 10-12.30 e 17-19. Inaugurazione: domenica 3 marzo, dopo la conferenza tematica dedicata. Visita guidata: domenica 3 marzo, dopo l’inaugurazione, condotta dal prof. Giovanni Battista Zannoni.
Non pochi esuli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra trovarono poi dimora in provincia di Padova, conservando ricordi struggenti della terra natia, geograficamente vicina e al tempo stesso archiviata a forza nella dimensione della memoria e della nostalgia.
Saranno esposti i pannelli relativi alla pubblicazione dedicata alla storia dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, che lo scrittore Guido Rumici ha preparato per l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. La serie completa di pannelli racconta duemila anni di storia del territorio istriano e dalmata, a partire dalle origini seguendone tutti i cambiamenti storico-politici sino ai giorni nostri.
Scrive l’autore nella sua introduzione al suo lavoro:
“La Venezia Giulia e la Dalmazia, terre di confine e di incontro di popoli e culture diverse, sono state oggetto di notevoli eventi drammatici che hanno cambiato, in meno di cento anni, l’immagine e l’essenza di questi territori, con diversi cambi di sovranità e numerosi spostamenti delle linee di confine che hanno provocato traumi e lacerazioni in buona parte della popolazione interessata. Quello che molti autori hanno definito ‘il confine mobile’ è stato senz’altro uno degli aspetti più appariscenti che hanno interessato la cartina geografica di quest’area, dove le lingue e le culture di ceppo latino, tedesco, slavo e ungherese si sono intrecciate in una matassa di rapporti che almeno dal 1848 in poi ha provocato anche, ma non solo, scontri politici e militari. Sarebbe però sbagliato ridurre la storia di queste regioni ai soli periodi, momenti e fatti di tensione, perché l’insieme delle relazioni umane, commerciali, sociali e culturali ha storicamente prodotto anche lunghi periodi di convivenza e reciproco rispetto tra le varie etnie in una terra da sempre plurilingue”.